CASA DELLE REGOLE DI CANALE D'AGORDO - DOLOMITI

CANALE D'AGORDO, BELLUNO

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CASA DELLE REGOLE DI CANALE D'AGORDO - DOLOMITI
Con certezza sappiamo che questo edificio chiamato "Casa delle Regole" fu edificato nel 1640 a ridosso della facciata di una casa più antica (del 1500) e questo nuovo edificio lo commissionò la famiglia nobile dei Doglioni di Belluno. In quel periodo vi era il Pievano del paese di Canale che era un appartenente a questa casata e si chiamava Adorno (ne resse la Pieve dal 1624 al 1664) poi gli succedette Silvio sempre un Doglioni dal 1665 al 1709. Negli anni successivi invece l’edificio fu venduto all’istituzione Regoliera di Forno-Pitiguogn e da qui prese il nome attuale di Casa delle Regole. Da notare che la facciata dell’edificio era completamente affrescata ma ai giorni nostri invece sono rimasti ben pochi affreschi, tra i quali un trittico di grande pregio con raffigurato in una nicchia centrale con una Madonna del Carmelo con in alto due angeli che la incoronano tra le nubi. In ginocchio ci sono i santi Giovanni Battista (patrono di Canale d'Agordo) e Nicola da Bari e nel sott'arco una schiera di cherubini. All'esterno della nicchia sui lati all'interno di due finte nicchie vengono rappresentati a sinistra (guardando l'affresco) San Girolamo con in mano una miniatura della vecchia chiesa Pievanale prima del 1800 e dalla parte opposta troviamo San Lorenzo Martire con la graticola in mano. Inoltre vi è raffigurata una meridiana liturgica, un crocifisso quasi scomparso, degli ornamenti alle finestre e si nota un volto rimasto orfano del proprio corpo andato perduto con il deterioramento dell'edificio. Degno di nota è l'emblema araldico della nobile famiglia dei Doglioni (sormontato da un elmo coronato e arricchito da un cigno bianco con le ali di piume nere aperte) che è identico all'attuale stemma della Comunanza di Canale d’Agordo (solo il colore è diverso, da rosso ad azzurro). All'interno possiamo trovare un bellissimo affresco con una Madonna con il Bambino Gesù assieme a degli angeli ed era posto sulla facciata del precedente edificio che poi fu inglobato in quello attuale. Il tetto fu rifatto nel 1889 Al giorno d'oggi lo vediamo quasi del tutto restaurato (ultimo intervento di restauro nel 2005). È visitabile nel periodo estivo e ogni anno l'ultima domenica di Carnevale.
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