CASA DEL MUTILATO

ANCONA

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CASA DEL MUTILATO
La bella e gloriosa ex Casa del Mutilato è diventata un fantasma urbanistico. Un edificio di pregio nel pieno centro di Ancona, sprangato da alcuni anni, vittima di crescente degrado e dell'attacco dello smog, abbandonato di fatto e per troppo tempo dalla proprietà, che fa capo allente Regione Marche. Alto tre piani, l'immobile presenta sul fronte principale decorazioni scultoree, bassorilievi, fregi e stemmi. Su tutti, prevale per eleganza e valenza artistica l'Arengario, ovvero il balcone opera del celebre scultore anconetano Mentore Maltoni. E conserva al suo interno almeno altre due gemme: la statua della Vittoria Alata, in marmo di Carrara, firmata dall'altrettanto celebre collega anconetano Sanzio Blasi; l'altorilievo raffigurante San Sebastiano, in una nicchia del salone per le cerimonie nel piano rialzato. Ma nessuno conosce, attualmente, lo stato di salute di questi importanti reperti. Fino alla seconda metà degli anni 70 si tratta effettivamente, in tutto e per tutto, della Casa del Mutilato. In quando il prestigioso edificio non solo è storica proprietà dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra e ne ospita la sede della sezione di Ancona; la sezione ha a disposizione tutti gli ampi spazi e uffici disposti su più quote e raggiungibili grazie ad eleganti scalinate, e soprattutto il grande e sontuoso salone al piano rialzato, teatro di eventi, cerimonie e celebrazioni. Ma proprio la Regione, nel dicembre 1977, affitta il Palazzo, insediandovi il Consiglio regionale con relative assemblee e occupando per le sue necessità istituzionali gran parte della superficie dei locali pari a 1670 metri quadri (lorda) e a 1255 (calpestabile). Poi, il 27 marzo 1991 (a seguito di una legge regionale mirata) il massimo ente locale acquista l’edificio per 1 miliardo e 800milioni di lire e lo sottopone a imponenti lavori di riqualificazione e riadattamento del piano seminterrato e del piano terra, necessari perché sia perfettamente adeguato a sede di rappresentanza del Consiglio regionale. E l’ex proprietaria Associazione mutilati? Pur conservando la sede nella sua ormai ex Casa, sebbene ridotta (con ingresso in via Astagno), inizia dopo un po ad accusare crescenti disagi logistici. Nel 2007 la svolta: la Regione trasferisce il Consiglio regionale nell’ex Palazzo delle Ferrovie in piazza Cavour; poi nello stesso edificio (piano terra, lato accanto alla sede Inps) ricava la nuova residenza per l’Associazione mutilati. Che quindi, nel dicembre 2009, viene sfrattata da corso Stamira. Uno sfratto annunciato: nella primavera precedente, la Regione le aveva disattivato l’ascensore di servizio e nel 2008 l’impianto di riscaldamento. E uno sfratto più che necessario, sebbene un po’ traumatico: perché la Regione, già il 4 dicembre 2006, aveva messo in vendita la Casa del Mutilato al prezzo di 2 milioni e 826mila euro. Ma l’asta pubblica era andata deserta. Un flop che si ripete altre due volte, con lasta del 27 luglio 2010 e quella del 6 dicembre 2011, sebbene il prezzo di vendita sia sceso a 2 milioni e 420mila euro. Dati e cifre fornitici in una nota dall’assessorato regionale al Patrimonio, che ringraziamo. Nella stesa nota due notizie: In considerazione che per ben tre volte lasta ha avuto esito negativo, si effettuerà una nuova proposta di vendita pubblica con la riduzione del prezzo a base di gara di un ulteriore 10%. E la conferma che in passato non sono stati effettuati interventi di restauro, che sono invece oggi previsti conservativi.
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