Nella prima età imperiale Asciano scrisse le sue pagine di storia con il mosaico policromo di un’antica villa romana del II sec. d. C. Fu scoperto nel 1899, a seguito dei lavori avviati dai proprietari Francini Naldi, presso l'attuale via del Canto. Lo scavo mise in luce il pavimento di una stanza di forma rettangolare e dell’esedra quadrata che ne costituiva il completamento. Una raffinata tarsia che si compone di stelloni a otto punte e di rosoni, alternati con foglie dentate disposte a croce. La divisione tra i due spazi è evidenziata da due distinte decorazioni musive tuttora ben distinguibili: nel vano principale il motivo floreale policromo contenuto in cerchi tangenti l’uno all’altro; la piccola esedra è decorata da motivi geometrici e da nodi di Salomone. La villa fu costruita da Gneo Domizio Afro (un mezzo bollo rotondo di tegolo porta l'iscrizione "Domitiorum"), per far parte nel III sec. del patrimonio privato dell'imperatore Marco Aurelio tramite Domitia Lucilla.