La casa sorge nel quartiere Colle del Forno, così chiamato per la presenza di un forno pubblico, fatto costruire dai Padri Filippini e già diruto all’inizio dell’Ottocento come apprendiamo dai dati catastali del 1816. Nel settecento il quartiere ospitava soprattutto “casaleni”, ovvero strutture agricole, diffusesi nel chietino a partire dal cinquecento, usate per la residenza stagionale e come magazzini per il deposito di cereali, vino, olio. Lo stabile del XIX secolo si configura come una abitazione di piccoli proprietari terrieri di estrazione medio-borghese e comprende: l’antico fondachetto adibito a stalla, a legnaia e magazzino, con un ambiente a grotta, per la conservazione degli orci con olio e vino; il piano terra ospita un salotto di ricevimento in cui si può ammirare una collezione di maioliche abruzzesi del sette/ottocento, la biblioteca e la cucina secondaria. Al primo e secondo piano troviamo la camera padronale e le altre stanze da letto con i ricordi di famiglia.