CASA DEL FASCIO E DEL MARINAIO

CORTELLAZZO, VENEZIA

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CASA DEL FASCIO E DEL MARINAIO
Quello della casa del fascio era un elemento tipico delle fondazioni ex novo di epoca fascista. Questi edifici, detti anche case littorie o del littorio, ospitavano le sedi locali del PNF. Tale costruzione, nel tempo, divenne una caratteristica irrinunciabile nelle città di fondazione, soprattutto nei borghi rurali. La Casa del Fascio e del Marinaio di Cortellazzo non faceva eccezione. Si presentava come un edificio di tipica architettura veneziana, caratterizzato da un imponente torrione di forma quadrata con arengario. Di fronte alla costruzione, ancora oggi, si apre un grande piazzale alberato di circa 5000 metri quadri, decorato con fontane ed aiuole. Essa, insieme alla Chiesa e, in talune realtà, al municipio, andava a costituire una sorta di foro per la cittadina di Cortellazzo, mantenendo intatto lo schema di costruzione che il Partito Nazionale Fascista metteva in atto in ogni città, sia che si trattasse di fondazioni ex novo che di avamposti già esistenti. Il progetto della Casa del Fascio e del Marinaio di Cortellazzo è stato portato a termine dall'ingegnere Fausto Grisi, il quale ideò una tipica struttura di carattere Veneto che si inseriva nel contesto semplice del paesino di pescatori. La costruzione è caratterizzata da un portico molto ampio, con delle arcate che lo abbelliscono, prospetti in mattoni a faccia vista, un ampio terrazzo e una copertura del tetto formata da tegole rosse. Anche la massiccia torre è costruita in mattoni a faccia vista e si sviluppa su una pianta rettangolare per un'altezza di 14 m. Per sottolineare ulteriormente a chi fosse dedicato l'intero complesso abitativo sulla parte più alta della torre campeggia a carattere in rilievo in pietra d'Istria il nome del comandante Costanzo Ciano. Entrando all'interno dell'edificio ci troviamo davanti ad un’enorme ed imponente sala per le riunioni che misura 14 metri per 7, alla quale è possibile accedere percorrendo dei corridoi, anch'essi molto ampi, posti lungo il lato più corto della costruzione. Questa stanza rispecchia l'anima per la quale essa è stata costruita. Il fabbricato, infatti, era stato pensato per permettere le riunioni del dopo lavoro a scopo ricreativo, gli incontri volti ad amministrare il Villaggio Ciano, per accogliere gli studenti che seguivano lezioni educative, e per ospitare un ambulatorio medico, per il quale era stata adibita un’apposita sala. Le pareti interne della costruzione erano decorate con raffigurazioni che rimandavano al mondo marinaro e militare, caratterizzato da scene di pesca e di vita nei campi. Il ciclo pittorico, studiato nei minimi dettagli, era stato portato a termine dal pittore Sante Cancian. Proseguendo nella visita della struttura ritroviamo ulteriori sale. Una prima camera, anch'essa di misure molto ampie (7,2x5,5 metri), alla quale seguono tre ulteriori camere di dimensioni ragguardevoli, probabilmente pensate per accogliere degli uffici e dei servizi. La struttura ospitava un’imponente scala interna costruita in solido legno ed un’ulteriore scala esterna, in pietra d'Istria, che permetteva di accedere al primo piano della torre. Nel secondo dopo guerra le case del fascio, e tra esse anche la Casa del Fascio e del Marinaio di Cortellazzo, furono devolute allo Stato per effetto delle disposizioni contenute nell'articolo 38 del D. D. L. 27 luglio 1944, n. 159, recante "sanzioni contro il fascismo”.
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