Fino al 1307, su questo colle situato dinanzi al borgo di Casperia (chiamata Aspra fino al 1946), c’era un castello di nome Caprignano, distrutto dagli aspresi che si sentivano minacciati dal potere del cardinale Giovanni Boccamazza suo proprietario. Da allora Caprignano fu abbandonato ma non dimenticato: da secoli è per la comunità un luogo misterioso, fucina di leggende che narrano di epiche battaglie, tragici amori e magie della natura.
Caprignano riprende vita negli anni ’80 del secolo scorso, quando gli archeologi dell’Ecole française de Rome scavano sulla sommità del colle riportando alla luce le strutture principali dell’abitato e recuperando numerosi reperti: ceramiche, vetri, monete, oggetti in ferro che hanno fornito importanti informazioni sulla cultura materiale del piccolo castello. Ciò è stato possibile grazie all’impegno diretto dell’Associazione storica per ricerche archeologiche (Aspra), proprietaria del terreno, fondata da Giorgio Perrini – autore del volume “Aspra e gli aspresi” e mecenate per la pubblicazione degli statuti medievali di Aspra e l’opera del poeta contemporaneo Ignazio Gennari.
Conclusi gli scavi archeologici e venuto a mancare Perrini, Caprignano è stato nuovamente abbandonato a se stesso, senza che l’area sia mai stata aperta al pubblico.