La cappella Rambaldy è un bellissimo esempio di architettura neogotica. Si tratta di una cappella gentilizia inserita all'interno del podere Castelperine, di proprietà della famiglia Rambaldy, ossia un vasto vigneto (fornitore di vini anche per la Real Casa), entro cui si trovava la casa patronale, detto il Castello, e la cappella, denominata oratorio nei catasti. Gli edifici sono entrambi realizzati nella seconda metà dell'Ottocento. Il Castello è stato ristrutturato e frazionato, la cappella invece è rimasta abbandonata all'incuria.
I prospetti esterni sono caratterizzati dalle falde molto pendenti, elementi svettanti e dai portali ad arco acuto, strombati che incorniciano i sopraporta, entro cui sono rappresentati un angelo e dei Santi (probabilmente si tratta di Santi legati a devozioni della famiglia). Il tetto è coperto da sottilissime lastre di ardesia disposte a scaglie di pesce. All'interno un unico vano coperto da volta a crociera costolonata, purtroppo in parte crollata. Addentrandosi in un cunicolo sotto al l'ingresso principale si entra in una grotta artificiale, caratterizzata dalla presenza di vasi di terracotta. Ci si trova davanti alla porta in ferro decorata da una croce, accesso alla cripta. Oggi la cappella versa in uno stato di avanzato degrado, con crolli sia in interno che in esterno, e sarebbe necessario un intervento in urgenza, pena la perdita di un bene già sottoposto a vincolo monumentale.