CAPPELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI

MOTTOLA, TARANTO

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CAPPELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI
A Mottola venne costruita nel XVI secolo una minuscola chiesetta, di 16 mq all’esterno e appena 7 mq. all’interno, con muri a sacco di 70 cm. I muri esterni presentano una smussatura che lascia pensare proprio a una costruzione diversa. La chiesetta, dedicata alla Madonna di Costantinopoli, è anch’essa posta fuori delle mura della città ( come la cappella dell’Annunziata), circa un chilometro verso nord, lungo una antichissima via istmica che portava dallo Jonio all’Adriatico, congiungendo Chiatona con Cozze di Conversano. Questa era la zona dove c’era un lazzaretto quando c’era la peste. Generalmente questi edifici sacri venivano costruiti extra moenia, poco fuori le mura urbane, perché erano utilizzati come luogo di culto da coloro che erano stati colpiti dalla malattia e che quindi non potevano risiedere nella città, per non diffondere il morbo. Infatti, il più delle volte, queste chiese erano collegate ad altre strutture destinate ad ospitare gli ammalati, come lazzaretti, ospedali, cimiteri o baracche. Le chiesette, generalmente, erano collocate al centro di un cortile in modo tale che gli infermi potessero vederle da tutti i lati. Risale al 1592 l’attestazione della presenza di un ospedale a Mottola; successivamente nel 1700, L.A. Muratori scriverà delle misure contenitive contro le epidemie, come quella di colera che si diffonderà nel 1836 a Mottola, e la Madonna si rivelerà la protettrice per i malati salvando molti mottolesi dal contagio.
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