L’attuale Cappella di San Pancrazio, protettore di Tricarico, è stata edificata probabilmente a fine sec. XIX, riutilizzando elementi architettonici del Seggio della nobiltà, mirabilmente tratteggiato nella preziosa veduta di Tricarico, pubblicata a Colonia nel 1618. Di tale struttura, ubicata nella piazza cittadina, nei pressi del Castello del Principe, si conservano alcuni elementi architettonici e lo stemma dei Revertera. In epoca fascista, la cappella ha subito l’attuale configurazione, allorquando divenne il “sacrario per i caduti per l’Impero e per la Spagna”. Col suo semplice altare di pietra locale, il Crocifisso e l’effigie del santo, si volle infatti ricordare il sacrificio dei tanti giovani tricaricesi morti soprattutto nel primo conflitto mondiale. Sulla parete della cappella figuravano alcune scritte tipiche del fascismo e un ritratto del duce, che venne rimosso subito dopo l’8 settembre 1943. Sulla scalinata della cappella, invalse l’uso nel dopoguerra di tenere i comizi cittadini ed anche Rocco Scotellaro è immortalato in una foto mentre da questa cappella pronuncia un comizio per le elezioni comunali del 28 novembre 1948. Una lapide, apposta il 15 dicembre 1983, commemora, infine, i quarant’anni dalla morte di Rocco Scotellaro “Sindaco socialista e poeta della libertà contadina”.