Il termine "oblato" ha avuto significati specifici in diversi periodi della storia della Chiesa. I bambini votati dai loro genitori alla vita monastica in case che seguivano la Regola benedettina erano comunemente noti con questo termine per un secolo e mezzo, quando esso era in voga, ed i concili della Chiesa li consideravano come monaci: ciò fino a che il X Concilio di Toledo (656) proibì la loro accettazione prima che avessero compiuto il decimo anno di età ed accordò loro piena libertà di lasciare il monastero, se lo volevano, quando avessero raggiunto l'età puberale. In seguito papa Gregorio II confermò l'irrevocabilità dell'oblazione da parte dei genitori negando il diritto agli oblati, una volta raggiunta l'età adulta, di lasciare il monastero. Nella pratica odierna molte comunità benedettine contano un certo numero, maggiore o minore, di "oblati ed oblate esterni/e o secolari". Essi fanno parte o del clero o del laicato.