Nel 1576 e nel 1630 si registrarono le maggiori stragi per peste e fu imposto a Casorate il provvedimento di isolare chi ne fosse colpito, per evitare ulteriori contagi.
Sorse nella attuale località di cui, ancora oggi, ne porta il nome: il Lazzaretto.
Anticamente la sua posizione era esposta al Nord del Borgo, al di là del bastione e del fossato.
Era un'area recintata ed occupata da capanne di legno coperte di paglia e rappresentava, per gli sfortunati che arrivavano, un luogo di isolamento e di morte. Era chiuso e custodito da guardie.
I soccorsi agli appestati venivano offerti solo dai religiosi o da preti che lì celebravano la Messa.
Cessata l'epidemia, le capanne furono distrutte ed il terreno ritornò ad essere coltivato.
Per questo la Cappella votiva che la popolazione volle, successivamente, costruire la troviamo sull'angolo estremo del terreno.
Dopo il 1630, finita la seconda ondata di moria per peste, la Cappella fu anche decorata.