Non tutti sanno che a poca distanza dalla città Alatri esiste l'ex campo di concentramento delle Fraschette. Il campo nacque per ospitare prigionieri di guerra ma fu utilizzato durante la seconda guerra mondiale come campo di internamento di civili, e, al termine del conflitto, fu trasformato prima in centro di raccolta per stranieri indesiderabili e, a partire dagli anni 60, per i profughi italiani espulsi dalle dittature dei paesi dell'Africa del Nord. Chiuso definitivamente nel 1976 è stato preda per decenni dell'incuria, dimenticato e lasciato in balia dell'inesorabile azione distruttiva del tempo e dell'uomo. Soltanto nei primi anni 90 sono stati poste in essere timide iniziative per la riscoperta di questo sito. In occasione del giubileo del 2000, la ristrutturazione e riconversione in ostello della gioventù di alcuni edifici del campo, hanno fatto in modo che si risvegliasse l'interesse per la sorte della struttura attualmente di proprietà del demanio statale. Sono sorte quindi spontanee iniziative di gruppi e associazioni, per non far dimenticare la storia e le vicende avvenute nel secolo scorso all'interno di quel luogo. Sono stati organizzati convegni, mostre, pubblicati libri, presentati progetti che hanno finalmente portato nel 2008 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a decretare ufficialmente l'interesse storico ed artistico dell'area. Ma le condizioni soprattutto degli immobili, già fatiscenti ma ulteriormente danneggiati dalla nevicata del 2012, hanno convinto i sostenitori dell'iniziativa popolare Gocce di memoria a partecipare con la costituzione di un comitato per la raccolta di segnalazioni al 7° censimento I luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano, a sostegno del Campo di internamento Le Fraschette.