Caltabellotta si trova sul versante nord-occidentale della provincia di Agrigento e dista 20 chilometri dal centro costiero di Sciacca. La storia di Caltabellotta affonda le sue radici nei lontani albori della civiltà indigena: i Sicani.
Situata in posizione geograficamente strategica, dall'alto dei suoi 850 metri sul livello del mare, Caltabellotta domina un vasto territorio che si diparte dalle coste trapanesi fino all'Etna e sul lungo tratto di costa mediterranea dalla quale dista 13 chilometri, offrendo un panorama mozzafiato.
I Greci vi approdarono nel VI secolo a.C. fondando Triokala "tre cose belle", così definita per la ricchezza delle acque, la posizione strategica e la fertilità del suolo.
Nell'epoca romana fu teatro della guerra Servile (104-99 a.C.) allorquando gli schiavi si ribellarono e si asserragliarono all'interno delle cinta murarie, resistendo per tre anni agli assedi dell'esercito romano. Tra il II e III secolo fu tra le prime sedi vescovili dell'Isola con il primo vescovo san Pellegrino fino all'849 quando fu conquistata dagli Arabi che ne cambiarono il nome in Qal'at al Ballut, cioè "rocca delle querce".
In cima alla vetta, "Lu Pizzu", si trovano i resti del castello edificato dai Normanni che cacciarono gli Arabi nell'anno1000, Dopo i Normanni arrivarono gli Angioini che vi rimasero fino al 1302 quando firmarono un trattato di pace, proprio a Caltabellotta, con gli Aragonesi e così posero fine alla guerra del Vespro.
La "città della Pace", che fino alla fine del XV secolo fu sede di una comunità ebraiche tra le più produttive ed importanti dell'intera Sicilia, diede i natali all'ebreo convertito Guglielmo Raimondo Moncada, uno dei protagonisti dell'Umanesimo italiano, grande esperto di cabala e maestro di Pico della Mirandola. Elevata a rango di contea nel 1336, Caltabellotta fu signoria dei Peralta, poi dal 1400 dei conti Luna, in seguito dei Moncada e dal 1713 dei Toledo.