Durante la permanenza di Garibaldi a Napoli fu approvata con decreto dittatoriale del 18 settembre 1860 la costruzione di un quartiere centro-occidentale: quello fu il primo atto ufficiale (dopo l’inizio di costruzione di via Posillipo da parte di Gioacchino Murat nel 1812) che diede inizio all’espansione della città verso occidente. Tale Decreto approvava la costruzione di un nuovo quartiere nell’area compresa tra il corso Vittorio Emanuele e le vie di Chiaia. Nel 1877 questo quartiere ( o meglio la rete viaria) veniva completato ed aperta la via dei Mille per congiungere la nuova zona con via Chiaia. Intanto l’espansione sulla collina ha inizio l’anno successivo 1878 con l’apertura di via Tasso che doveva congiungere il corso Vittorio Emanuele con Porta Posillipo. ( tratto da Il Floreale a Napoli di Renato De Fusco ed- SEI). Quest’ultimo assieme agli altri casali di Santo Strato e Villanova costituiva il primo gruppo di insediamenti sulla collina di Posillipo a far data dal ‘500 in poi. Dopo l’apertura cominciò l’edificazione lungo via Tasso, edificazione che, come il Vomero di lì a poco, avrebbe alternato lo stile neo-rinascimentale più o meno tardo-floreale nella parte media e bassa ad episodi di gusto eclettico o più spiccatamente liberty nella parte alta. Inoltre, come riscontrabile anche al Vomero, ad una preponderanza di fabbricati di imponente volumetria si alternano alcuni esempi di villini. Dati storici e alcune schede descrittive dei palazzi sono stati tratti dai seguenti testi:
– Le ville di Napoli di Yvonne Carbonaro e Luigi Cosenza Newton Comptono Editori indicato con la sigla (YCLC)
– Napoli Guida e dintorni a cura di Sergio Stenti con Vito Cappiello Clean Edizioni indicato con la sigla (NG)
– Il floreale a Napoli di Renato de Fusco edizioni Scientifiche Italiane indicato con la sigla (RDF)