E' un bosco sul mare, che sale da Trieste verso l'altipiano carsico, che per i contenuti naturalistici merita una tutela particolare. Questo sito è unico non tanto per il numero delle specie presenti quanto per una particolarissima associazione vegetale/animale. Qui convivono specie provenienti da tre diversi habitat: il rovere di Slavonia tipico della flora balcanica, l’erica alpina che è catalogato fra la flora europea e il cisto femmina, un arbusto caratteristico della macchia mediterranea. In quest’area troviamo anche la salvia e il leccio, mentre fra gli animali c’è da segnalare la presenza della salamandra pezzata.
Caratterizzata da un microclima più freddo rispetto a Barcola, l'area si colloca al confine tra la zona calcarea del soprastante ciglione e il flysch della collina sottostante. Il Bovedo comprende tre aree distinte. Sotto la strada Napoleonica si sviluppa il Bosco della salvia, caratterizzato dai calcari e da una flora di tipo Mediterraneo. Nel vallone freddo e umido di fondo valle continua a scorrere, in tempi di forte umidità, il rio Castisino, e la vegetazione comprende ancora il castagno e altri alberi di alto fusto. Qui nidifica il pettirosso, specie rara in riva al mare. L'ultima zona è davvero preziosa. Argille e acqua copiosa favoriscono la crescita di un raro bosco composto quasi esclusivamente da rovere, circondato da erica selvatica. Nel Kontovo vive oltre una cinquantina di specie di uccelli, e almeno dodici tra rettili e anfibi. E ancora numerosi piccoli mammiferi, ma soprattutto caprioli e cinghiali che si abbeverano a un piccolo specchio d'acqua. Nonostante ricada nelle Zone di protezione speciale (Zps) istituite dall'Unione europea, e sia attualmente tutelata dal Piano regolatore, un progetto per un'inutile ovovia minaccia la sua integrità.