BOSCHI DI QUISISANA, LE FONTANE DEL RE

CASTELLAMMARE DI STABIA, NAPOLI

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BOSCHI DI QUISISANA, LE FONTANE DEL RE

Sin dal XIII secolo i vari regnanti prestarono particolare attenzione a questo suggestivo e salubre sito, denominato in epoca angioina Domus de loco sano, tanto da realizzare una reggia con parco. Il periodo di massimo splendore per il parco fu quello Borbonico. Carlo III ereditò il Quisisana ed avviò numerosi interventi col fine di impreziosire il sito reale. Nel 1759 Ferdinando IV, regolarizzò la distribuzione delle acque, recinse il parco con mura, ed realizzò, nelle selve circostanti, una serie di viottoli. Le opere di ampliamento e sistemazione definitiva, che si effettuarono fra il XVIII e XIX sec., furono progettate con l'obiettivo di mettere in rilievo gli aspetti scenografici e prospettici del luogo. In particolare il parco venne ampliato ed arricchito da viali, scale, fontane. In uno di questi viali fu innestato l'asse centrale di un tridente, impreziosito da fontane, dal quale partivano i collegamenti verso la selva reale. Per questo motivo il parco viene anche chiamato Le Fontane del Re.  Testimonianza di questa fase di splendore, sono le incisioni della seconda metà dell'ottocento.
Il parco ha mantenuto inalterato il tracciato originario e conservato buona parte degli antichi motivi come scale, fontane, sedili e l'antica Torre. Di particolare importanza architettonica sono le cinque fontane, che si trovano ubicate in punti strategici del parco e caratterizzano l'andamento dei viali. Il sentiero principale, dove sono allineate le famose fontane del Re oggi ridotte a ruderi, è costeggiato da un doppio filare di Platani ed Ippocastani; la flora presente è in parte mediterranea ed in parte esotica, con delle specie anche rare. Alberi da frutta e coltivazioni stagionali, caratterizzano, ancora oggi, l'area dove un tempo era presente la Masseria. Di notevole importanza è un monumentale pino d'Aleppo dalla circonferenza di 4,95 metri. La parte a valle è occupata con capannoni destinati a vivaio piante. La selva, situata alle pendici del Monte Faito, è prevalentemente costituita da Castagni, mentre i viali di percorrenza sono costeggiati da alberi di medio ed alto fusto, come Carpini, Olmi, Lecci.

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