Sorge tra le verdi valli e le secolari montagne, in una culla Aspromontana, lontano dal mondo un piccolo borgo dove antichità e modernità tendono a intrecciarsi tra loro,tra i raggi di un caldo Sole Meridionale e tra il soffio di leggere brezze mattutine. Coronato dalla Natura, intento a richiamare un tempo ormai lontano, sorge Samo, locato alla fine della terra dell’Arte. Un piccolo borgo dove storie e leggende popolano piccole vie, dove ancora antichi riti e usanze affascinano chi ne viene a conoscenza. Un borgo dove tra le strade passano donne portando cesta sulla testa, un borgo dove l’odore del pane , del latte, e del formaggio fresco è protagonista delle prime ore dell’alba. Dove tutta la piccola cittadinanza ad ogni ricorrenza è pronta a seguire per le piccole e strette vie del paese le statue antiche , pietre secolari del luogo. Dove donne attente intrecciano colori di lana per assicurare una dote alle figlie,anche se in fasce.Un borgo incantato dove il tempo sembra essersi fermato. Locato in bilico tra il presente e il passato.Samo è un piccolo paese situato in Calabria, popolato attualmente da circa 846 persone, terra che nelle origini fu calcata per prima dai Greci, i quali abbandonarono nel piccolo borgo antiche usanze,antiche culture e persino una linguaggio a noi ancora oggi conosciuto poiché a lungo tramandato dagli antichi, lasciando un’orma indelebile sulla nostra storia.Guarda il piccolo borgo ogni mattina,ogni sera, ogni notte stellata , cullato dalla montagna che tende a circondarlo, Precacore,ossia quello che è rimasto della grande Città che fu un tempo Samo, nel quale è ancora presente l’ombra della Grecia, visibile attraverso i restanti dell’arte Greco-Bizantina.
Foto by Carmine Verduci e G.Parisi.