Il Borgo "Livio Bassi" nella frazione di Ummari, nel comune di Trapani, fa parte della seconda serie dei borghi rurali costruiti dall’Ente per la Colonizzazione del Latifondo Siciliano durante “l’assalto al latifondo” del regime Fascista, grazie al progetto dell'architetto Domenico Sanzone del 1940.
Il progetto prevedeva la Casa del Fascio, la stazione dei Carabinieri, l'Ufficio Postale, la scuola, delle botteghe artigiane, l’osteria, la chiesa e un villino sede del PFN, venendo soddisfatte le necessità della colonizzazione data la presenza di diverse case di famiglie coloniche in quell’area, “prive di quel minimo indispensabile per l’assistenza civile, sociale, religiosa e politica”. Ciò diede vita ad una condizione per cui il centro è da definirsi misto, offrendo servizi e accogliendo possibili nuovi residenti, ma la sua costruzione fu sospesa nel 1943 e mai fu ultimato.
In età repubblicana il Borgo passò alla gestione dell’ERAS (Ente per la Riforma Agraria in Sicilia), e vide la presenza dell'Ufficio Postale, della scuola elementare, della chiesa dedicata a Gesù Giuseppe e Maria e fu abitato da una decina di famiglie sino al 1978-1981, quando il Comune di Trapani, divenuto proprietario, sfrattò tutti gli abitanti.
Il Borgo fu intitolato a Livio Bassi (Trapani 1918- Libia 1941) che fu ufficiale e aviatore della Regia Areonautica.
Oggi il Borgo è in stato di abbandono e soltanto la Chiesa è utilizzata per le celebrazioni domenicali.