L’antico Borgo di Quintodecimo sorge alle pendici collinari del gruppo dei Monti della Laga, continuazione naturale della catena dei Sibillini.
A circa 2 km dal proprio comune di Acquasanta Terme, il Borgo è situato sulla via consolare Salaria, un’antichissima strada italica che per secoli fu la più breve e rapida via di comunicazione tra Roma ed il medio Adriatico e di cui sono ancora evidenti, nel paese, le tracce del suo antico percorso.
Il borgo, con i suoi 500 metri scarsi di altitudine, si trova sopra il corso del fiume Tronto, che nasce dal versante occidentale della Laga, sotto la cima della Laghetta a m. 1903.
Nell’abitato di Quintodecimo, il Tronto si scorge da un bellissimo ponte romano risalente al 1622, che divide le due più basse contrade del paese (la Piazza ed il Ponte), a cui si aggiunge la contrada più alta, quella della Forcella. Il ponte presenta un arco lievemente ribassato di m. 17,10 di luce, largo m. 3,80 con due aperture laterali arcuate praticabili.
Sotto il ponte, ben visibile, vi è l'arma della città di Ascoli Piceno con l'iscrizione del 1630, opera dello scalpellino Donato Madonna, a ricordo del termine dei lavori.
Il borgo conta attualmente ancora tre belle chiese (S. Maria delle Piane, il SS. Crocifisso e S. Vincenzo) e vari portali risalenti ad epoche che vanno dal XVIII al XX secolo. Si possono vedere anche alcune vecchissime balconature totalmente in legno (le cosiddette "bertesche"), l'interno del vecchio teatrino, gli edifici che ospitavano le scuole ed il comune, ora civili abitazioni, due architravi datati 1634 e 1580 e diverse altre pietre recanti date comprese tra il XVI ed il XIX secolo.
La chiesa della S. Maria delle Piane, nella contrada Piazza del borgo, è stata restaurata nel 1908-09. In essa sono evidenti gli elementi costruttivi romanico-lombardi e l'altezza rispetto al piano stradale alla quale è situata. Costituita pievania nel 1504, la chiesa ha ora una facciata caratterizzata da una liscia cortina muraria e dal semplice schema compositivo. Nel rifacimento la facciata incorporò un rosone semplice ed un portale in pietra locale sul quale la data di posa, pur essendo difficilmente leggibile, sembra essere 1439. La copertura della chiesa è attualmente a capriate di legno. Il campanile a torre ha pianta quadrata ed è del 1910-1915. Esso presenta solo l'attico aperto da monofore, nelle quali suonano 3 campane, ed è impreziosito da un marmo esterno con sopra scolpite una mitria e le chiavi di San Pietro. L'interno, riccamente affrescato, è ad unica navata terminante in un abside semicircolare. Tutte le opere pittoriche sono del frate-pittore Augusto Mussini, detto "frà Paolo", che soggiornò in paese dal 1907 al 1912.
Molto diversa, invece, la chiesa del SS. Crocifisso, nella contrada Forcella, una volta chiesa parrocchiale. Costruita interamente in pietra arenaria, incorpora uno stupendo portale in travertino del 1562 che presenta interessanti incisioni. Al suo interno la crocifissione è in legno, di arte marchigiana con richiami a quella abruzzese, del XV secolo. Il "ciborium" è in pietra con tetto liscio e cuspide sulla facciata. Poggia su quattro colonne di marmo con basamento rialzato e capitello di stile grezzo. Sulla fascia perimetrale si legge in latino "ti adoriamo in questo castello" e sotto la volta, a crociera, si possono ammirare i 4 evangelisti dipinti nel XVI secolo. Il campanile esterno è del 1884.
Infine la piccola ecclesia di S. Vincenzo, nella contrada ponte, è molto semplice all'interno, e incorpora esternamente una graziosa campana per il richiamo delle genti.
Il paesaggio che circonda il borgo ha una morfologia dolce ed è caratterizzato da torrenti, ruscelli e montagne. Queste ospitano una rigogliosa vegetazione e boschi di querceti, faggi, e castagni, in cui si scorgono vari centri di smistamento legname risalenti ai primi del 900.
Il Borgo ha subito il terremoto del 2016 e sta cercando di risorgere.