Si tratta di un complesso abitativo molto interessante costruito sui resti di edifici di probabile origine medievale, forse di proprietà di Conforto Barbarano, che nella seconda metà del XIII sec. era signore di Campolongo, come vassallo del vescovo di Vicenza. Villa Dolfin, attribuita dal Cevese a Vincenzo Scamozzi, ha un doppio prospetto a nord e a sud e sfrutta la diversa altimetria dei piano su cui è stata costruita. Il complesso, racchiuso entro le mura, comprende oltre alla chiesa parrocchiale e villa Dolfin, anche una bellissima colombara con un accesso ad arco acuto. Un'iscrizione nel capitello del lato ad est con la data 1483 fa forse pensare che questa possa essere la data della costruzione, ma l'edificio ingloba resti più antichi: vi sono, infatti, murate alcune preziose testimonianze lapidee, fra cui un una bellissima lastra tombale in cui è raffigurata una figura femminile, vista di profilo, che tiene in mano un fiore. Più sotto si può ammirare una formella rappresentante scene di guerra, e nei lati come pietre angolari sono stati murati dei preziosi bassorilievi in cui si notano pesci o uccelli, affiancati specularmente, che sorreggono elementi floreali e vegetali.