Borrello ci accoglie con il suo giardino pubblico: una piazza alberata costruita nel Dopoguerra su quello che un tempo era lo slargo fuori porta, utile per le fiere e il mercato. Colpisce la nobiltà degli spazi, vissuti e voluti da una antica intellighentia locale; non a caso i canoni architettonici degli elementi decorativi, gli apparecchi murari, il campanile della chiesa di S. Antonio sono opera di quei scalpellini-muratori di “Scuola agnonese”. L’ordinata sequenza delle facciate multicolore delle case a schiera, e la insospettabile ricchezza artistica della chiesa di S. Antonio. Al suo interno vi sono tele del sec. XVII e una devota collezione di statue di cartapesta dello scultore sordomuto Gabriele Falcucci di Atessa, datate anni ’80 dell’Ottocento. Le sue sculture, già note agli studiosi, colpiscono per l’enfasi tardo-barocca e il realismo delle figure, quasi a tramandare, senza tempo, quella semplicità e piismo, tuttora vivi nelle nostre contrade.