Santa Fiora è un piccolo borgo incantato alle pendici del Monte Amiata, si divide in quattro "terzieri" che sono quelli di borgo, castello e Montecatino e fuori porta.
Dalla Piazza di castello, Piazza Garibaldi, attraverso gli antichi vicoli si accede al centro storico, immensamente ricco di storia, arte, cultura,in armonia panorami mozzafiato che si possono scorgere addentrandosi in uno degli antichi vicoli di Piazza Garibaldi, che si ricongiungono con davanti alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla, nella quale è custodita una delle più grandi collezioni al Mondo di terracotte di Luca e Andrea della Robbia, o affacciandosi dai numerosi balconi naturali volti verso la Valle del Fiora o il Monte Labbro.
Dalla Porticciola, si entra nel terziere di Borgo, antico nucleo abitativo del XIV secolo, e continuando a scendere e passando attraverso la porta San Michele, si arriva nel terziere di Montecatino, la parte più nuova della borgo antico
Qui un tempo, favorite dall’abbondanza delle acque (che rappresentavano la fonte nergetica), fiorirono diverse manifatture. Ma l’interesse è subito catturato dall’insolito specchio d’acqua che si apre, finalmente vicino e ormai a portata di mano: quella splendida Peschiera (XVI sec.) che, secondo Cesare Brandi, sembra un luogo ariostesco, assolutamente indimenticabile e che vale da sola un viaggio.
La Peschiera, cinta da un muro in trachite, fu voluta dagli Sforza nel XVI secolo, che qui realizzarono un parco-giardino. Le ultime ristrutturazioni furono effettuate da Lorenzo Sforza Cesarini nel 1851, è un suggestivo parco-giardino con pini, cipressi, tigli castagni, lecci, cedri e magnolie.
Dalla Peschiera le acque del Fiora defluiscono in una vasca posta all'esterno del muro di cinta, sormontata da due delfini con il tridente, utilizzata un tempo come abbeveratoio e poi come lavatoio pubblico, accanto sorge la chiesa della Madonna delle Nevi proprio sopra le sorgenti del fiume Fiora, che sono visibili sotto il pavimento in vetro.
Santa Fiora è stata capitale della Contea di Santa Fiora, prima sotto la famiglia Aldobrandeschi e poi Sforza e Sforza Cesarini. La Contea ha rappresentato uno Stato autonomo dal IX-X secolo fino al XVII secolo, venendo poi ceduta ai Granduchi di Toscana ma rimanendo entità autonoma fino alle riforme di Pietro Leopoldo (fine 1700).