La Basilica della Santissima Annunziata, principale santuario mariano e casa madre dell'Ordine dei Servi di Maria, fu costruita nel 1250 ma deve le sue forme attuali a Michelozzo e a Leon Battista Alberti, che – nella seconda metà del Quattrocento – ne riprogettano la grande tribuna circolare e la cupola, oltre che il portico di accesso e il chiostro. Quest’ultimo, detto Chiostrino dei Voti, custodisce alcuni dei dipinti più importanti per la storia dell’arte italiana: qui, all’inizio del Cinquecento, Andrea del Sarto e i giovani Pontormo e Rosso Fiorentino affrescano le opere che segnano il passaggio dal Rinascimento al raffinato fervore innovativo del manierismo. Nei secoli successivi l’interno della basilica fu aggiornato in forme barocche.
Tra le cappelle che si aprono sul perimetro della Tribuna, figura, in posizione centrale, quella dedicata alla Madonna del Soccorso: la coerenza decorativa è dovuta alla scelta del famoso scultore Giambologna (1529-1608) di renderla la propria cappella funebre. Egli ne realizzò direttamente alcune opere e, oltre alla pala d’altare trecentesca, ne scelse gli arredi e decorazioni. Di mano del Giambologna, di origini fiamminghe e di arte tipicamente manierista, sono il crocifisso in bronzo e i bassorilievi con la storia della Passione.
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