Iniziata grazie ai finanziamenti di Giuliano Argentario, ricco banchiere ravennate, su ordine del vescovo Ecclesio nel 525, vivente ancora Teodorico, e consacrato nel 547 dall'arcivescovo Massimiano, quando Ravenna era ormai da sette anni sotto il dominio bizantino, questo edificio, summa dell'architettura ravennate, elabora e trasforma precedenti occidentali e orientali portando alle estreme conclusioni il discorso artistico iniziato poco dopo l'editto di Costantino del 313. Fu completato grazie anche alla cospicua donazione del banchiere Giuliano l'Argentario che offrì 26 000 denari e che oggi è raffigurato nei mosaici dell'abside nel corteo di dignitari di Giustiniano, tra l'Imperatore e il vescovo.