Costruita sul Monte Igino nel 1500, la Basilica di Sant'Ubaldo sprigiona tutto il suo fascino suggestivo per la sua bellezza e misterioso per la sua storia. Nella basilica è riposto il corpo ben conservato del Santo Patrono, Sant'Ubaldo, e le tradizionali strutture in legno dei Ceri di Gubbio(un tempo in cera). Queste strutture, in occasione della Festa dei Ceri in onore del santo patrono, la prima domenica di maggio, vengono trasferite in città ed esposte nel Palazzo dei Consoli. Il 15 maggio poi, attraverso la corsa, sono portate in processione attraverso Gubbio, lungo la salita al monte Igino, fino al santuario, per poi essere ricollocate in Basilica. La storia narra che Sant'Ubaldo aiutò la cittadinanza durante l'assedio a Gubbio portato da undici città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) e trattò personalmente con Federico Barbarossa per evitare che la città fosse distrutta e saccheggiata dalle sue truppe (1155). Dopo le negoziazioni con Ubaldo il Barbarossa tolse il suo avamposto alle porte della città e non vi ritornò più. Da allora la cittadinanza di Gubbio fu sempre riconoscente al suo Vescovo mite e determinato che inizialmente aveva considerato solo un Vescovo "sui generis".