La basilica di S. Maria in Valvendra è un bell’esempio di architettura rinascimentale lombarda, grandiosa per dimensioni e mirabile per l’armonia delle decorazioni.
Costruita in dieci anni (1473-1483) grazie al contributo delle ricche famiglie del borgo, fu completata agli inizi del XVI secolo con l’aggiunta del convento, necessario a dare stabile dimora ai Francescani che qui officiavano da circa trent’anni. La facciata è scandita da quattro contrafforti che anticipano la ripartizione in tre navate dell’interno che, pur nella diversità degli stili dal Rinascimento al Barocco, mantiene un programma iconografico unitario, caratterizzato da temi mariani ed episodi legati alla storia della Salvezza.
L’opera più straordinaria è il complesso dell’organo (1518): a Stefano Lamberti si deve l’opera di intaglio ligneo della cassa, a Floriano Ferramola l’Annunciazione dipinta sulla parte esterna delle ante e al Moretto i poderosi S. Faustino e S. Giovita, dipinti sulla parte interna.