BAGNOLI AREA ITALSIDER

NAPOLI

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BAGNOLI AREA ITALSIDER
Fin dall’antichità la zona di Bagnoli venne valutata di buon occhio dai greci, in quanto il territorio era ricco d’acqua dotate, secondo i greci, di proprietà miracolose, pertanto decisero di stanziarsi. Dopo l’arrivo dei romani le terme tuttavia acquistarono un altro tipo di valore, ovvero un valore sociale oltre che terapeutico e addirittura le terme divennero un punto d’incontro tra le diverse classi sociali.Procedendo lungo il percorso storico, si arriva al Medioevo, dove il cronista Riccardo di San Germano, narra che Federico II di Svevia decise di curarsi presso le terme di Pozzuoli, dedicando un piccolo poema i cui contenuti riguardavano i benefici delle attività termali. Tuttavia, a causa di un’eruzione le terme di Tripergole furono distrutte, pertanto i tentativi di migliorare e potenziare le terme furono vane. Solo con Don Pedro d’Aragona si cercò di recuperare le terme, il cui lavoro venne affidato a Sebastiano Bortolo: avrebbe dovuto ricercare e restaurare le terme; in primis divise la ricerca in tre settori geografici, affidando a ciascuna una lapide. Verso l’ottocento si cercò di rivalutare le terme, in modo tale da poterci anche fare ricchezza, difatti venne instaurata una ferrovia affinchè diventasse un luogo di attrazione per i turisti; tuttavia, con l’istallazione dei complessi come l’Italsider di Bagnoli, si parla addirittura della fine del termalismo flegreo. L’Italsider venne costruito sui territori di Bagnoli, in quanto il territorio comprendeva un cospicuo numero di terreni vasti che furono venduti ad un prezzo molto basso, pertanto venne favorita la vicinanza al mare affinchè si potesse realizzare la linea ferroviaria Roma – Napoli; tuttavia, nonostante il programma potesse avere dei vantaggi da un punto di vista economico, purtroppo non vennero considerati i danni ambientali che avrebbe portato il progetto, nonostante molte persone cercarono di spiegare le loro motivazioni, non furono mai presi in considerazione. L’italsider venne chiuso definitivamente nel 1993, mentre nel 1996 si cercò di approvare una variante che potesse salvaguardare Bagnoli e procedere alla bonifica di circa due milioni di mq affinchè si potesse recuperare il valore ambientale dell’area distrutta dall’industria. Il 18 febbraio 2014 sono stati inviati a giudizio ex amministratori e dirigenti di BagnoliFutura con l’accusa di disastro ambientale e truffa ai danni dello Stato. I 19 imputati, sono finiti sotto in chiesta, in quanto secondo la procura di Napoli, la cosiddetta bonifica di Bagnoli non è mai avvenuta, ma pare fosse solo un progetto scritto. In giudizio vanno anche gli ex vicesindaci ed ex presidenti della società Rocco Papa e Sabatino Santangelo e tanti altri.
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