Bagni Froy è un luogo ricco di storia, leggende e tradizioni, un angolo di bellezza dove si fondono la spiritualità, il benessere e l'accoglienza. Situato nella Val d'Isarco, il complesso è composto da tre edifici e una cappella dedicata a San Teobaldo. La storia di Bagni Froy inizia nel 1233, quando il nome Froy appare per la prima volta in un documento. Tuttavia, secondo la leggenda, la sua origine risalirebbe al periodo post-anno Mille, quando San Teobaldo, durante un periodo di malattia, scoprì delle sorgenti ferruginose nei pressi di Gufidaun (Gudon). Queste acque avevano il potere di curare, come osservato dallo stesso santo che, dopo essersi immerso in esse, guarì dai suoi malanni. La fama delle sorgenti si diffuse rapidamente e divennero un luogo di cura per i malati, che venivano a cercare sollievo. Per celebrare il miracolo, fu eretta una cappella in onore di San Teobaldo, che divenne il patrono di queste acque curative. Nel corso dei secoli, Bagni Froy ha attraversato diverse fasi storiche. I primi documenti che parlano delle terme risalgono al XVI secolo, ma la loro notorietà crebbe notevolmente nel XIX secolo. Dopo essere stato acquistato e ampliato da un giovane garzone di osteria nel 1850, il complesso fu devastato da un'alluvione nel 1867, ma venne poi ristrutturato e ripristinato. Nel 1904, l'edificio passò alla vicina Abbazia di Novacella, e il numero di ospiti aumentò notevolmente. Persone di rilievo, come l'imperatore Francesco Giuseppe e la principessa Sissi, si narra visitarono le terme, che nel frattempo avevano acquisito una grande reputazione. Durante questo periodo, le acque curative di Bagni Froy erano notevoli per la loro varietà: magnesiaca, ferruginosa, sulfurea e digestiva. Solo una delle sorgenti è sopravvissuta fino ai giorni nostri, mentre le altre sono scomparse; forse, con l’ausilio della documentazione storica, sarà possibile rintracciarle. Nel 1954, il complesso venne acquistato dalla Compagnia di Gesù, che lo utilizzò come centro spirituale per i padri gesuiti e per attività giovanili. Nel 1983, lo diede in gestione a un gruppo di laici: nacque così l'Associazione Amici Bagni Froy, che ha come obiettivo la promozione di attività culturali, artistiche, ambientali e mirate al benessere integrale della persona. L'associazione è un ente aderente alla Fondazione Sant'Ignazio di Trento, l'opera dei Gesuiti che lavora sul territorio collegando diverse realtà sociali, culturali, formative, spirituali. L'associazione, gestita da volontari, apre le strutture durante la stagione estiva, offrendo soggiorni a famiglie, giovani, anziani e gruppi. Oltre alle esperienze di crescita personale, i visitatori possono godere della natura circostante, partecipare a corsi artistici ed espressivi, e vivere in un clima di accoglienza e condivisione. Tutti i ricavi della stagione vengono reinvestiti nella manutenzione delle strutture e nel miglioramento dell'offerta. Un traguardo significativo è stato raggiunto nel 2024 con il restauro della chiesetta di San Teobaldo, che sarà inaugurata nell'estate del 2025. Bagni Froy è oggi un simbolo di resilienza e comunità, un rifugio che rappresenta un legame tra la storia, la cultura e la natura. Nonostante le difficoltà legate alla manutenzione degli edifici storici, il luogo continua a essere un punto di riferimento per coloro che cercano un'esperienza di benessere, spiritualità e connessione con la natura. Con il supporto di tutti, Bagni Froy potrà continuare a essere un angolo di accoglienza, fraternità e crescita per le generazioni future.
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