BAGLIO RINAZZO

MARSALA, TRAPANI

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BAGLIO RINAZZO
"Il complesso è molto antico e trae origine dal casale Farchina, donato nei primi anni del XII secolo da Ruggero II ai monaci basiliani di Santa Maria della Grotta. La masseria può vantare quindi un’accertate continuità di vita di circa dieci secoli, anche se nella attuale configurazione risale al 1741, come risulta dalla data incisa sul portale di ingresso. Nel 1552 il casale, insieme con l’abbazia, passò ai Gesuiti del Collegio Massimo di Palermo, che grazie ad una perfetta e moderna organizzazione economica lo trasformarono in una vera azienda capitalistica , specializzata nella produzione cerealicola. L’importanza economica di Rinazzo si rileva da un mandato del 1646, quando, in un periodo di carestia, i giurati inviarono un drappello di soldati a custodire il frumento conservato nel baglio “per non se li prendere li trapanisi che andavano in campagna in busca di formenti”. Dopo l’espulsione dei Gesuiti (1767) la masseria fu assegnata al Marchese della Sambuca che la tenne fino al 1813, quando fu restituita alla Compagnia, che già da diversi anni era ritornata nel Regno. Nel 1860 Giuseppe Garibaldi espulse i gesuiti e ne aggregò i beni al demanio dello Stato che assegnò Rinazzo alla provincia di Trapani, ancora oggi proprietaria del baglio e dell’ex feudo”.
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