I ruderi della Badia benedettina di S.Maria in Gruptis (o S.Maria della Grotta o anche S.Maria in Criptis), situati in una posizione meravigliosa nello spacco di montagna tra Solopaca e Vitulano, rappresentano da sempre la testimonianza di un passato ricco di storia e di leggende. Sono ancora oggi visibili allombra del monte Pentime, precisamente in quella distesa detta Chiaria e Chiarella a ridosso del monte Drogi, nel tempo diventato monte Drago, su uno strapiombo detto il Funno, in una posizione strategica in corrispondenza di due antiche mulattiere, che collegavano la Valle Telesina alla Valle Vitulanese. Il monastero, nei secoli passati, aveva sotto il proprio dominio innumerevoli beni sotto forma di feudi inscritti in zone anche lontane, come Capua e Pontecorvino. Labbazia, il cui nome più antico spesso ritrovato nei documenti era S. Maria di Monte Drago, fu fondata tra il 940 e il 944 dal principe longobardo di Benevento Atenulfo II o Atenulfo III e dedicato alla Madonna. In seguito, probabilmente, fu aggiunto il toponimo della Grotta per il culto praticato dagli eremiti del tempo, che solevano ritirarsi in quelle grotte naturali, di origine carsica, ancora oggi presenti nella chiesa.