La pianura di Testaccio, sulla riva sinistra del fiume Tevere, ha visto riemergere periodicamente nel corso dei secoli la sua vocazione economico-commerciale testimoniata dalle presenze monumentali di varie epoche.
A partire dal II secolo a.C. in seguito alla costruzione del nuovo porto, l’Emporium, che dalla zona del Foro Boario a causa dell’impetuoso sviluppo economico fu spostato qui, tale area si andò riempiendo di edifici, principalmente Horrea, magazzini di derrate alimentari.
Nel 2005 è stato avviato uno scavo preventivo in occasione della costruzione del nuovo mercato rionale di Testaccio. Tale intervento ha messo in luce una stratigrafia ininterrotta dall’età primo imperiale all’età moderna.
Gli archeologi hanno portato alla luce un sistema di ambienti coperti e di cortili scoperti appartenenti ad una fase primo imperiale (fine I a.C.-fine I d.C.) la cui peculiarità sta nel materiale da costruzione impiegato. Tutti i “muri” del sistema sono infatti realizzati con anfore svuotate e reimpiegate, impilate le une sulle altre. Tale sistema di ambienti è stato identificato come un’area di discariche per materiale edilizio di reimpiego. Gli ambienti nella zona occidentale dello scavo identificati con un horreum. appartengono ad una successiva fase di età medio –imperiale (II-III d.C.)
Le tracce sporadiche di attività agricola delle epoche successive, dall’età medievale fino a quella contemporanea, testimoniano il carattere rurale del paesaggio di Testaccio fino a quando non divenne un quartiere di Roma Capitale.