La fondazione del Monastero di Sant’Anna, sede dell’Archivio di Stato, è avvolta nel mistero. Secondo notizie riportate dall’Incisa, ma verosimilmente di leggenda, nel 590 circa, Gundoaldo, primo duca longobardo di Asti e fratello di Teodolinda, fa costruire il monastero, in ossequio a un voto della stessa regina che dona una costa di Sant’Anna e la camicia indossata da Maria durante il parto. La prima notizia documentata del Monastero risale invece alla Cronaca, breve storia di Asti scritta da Ogerio Alfieri depositario degli atti pubblici comunali dal 1293.
Benedetto Alfieri realizza un ampio restauro dell’edificio nel primo quarto del settecento, mentre Napoleone lo trasforma in caserma e, con l’abbattimento del campanile nel 1829, rimane ad uso militare fino al definitivo abbandono, intorno al 1950.
Nel 1994 il complesso viene acquisito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal 2000 è sede dell'Archivio di Stato.