L’Antico Teatro di Anatomia di Venezia, sito in Campo di S. Giacomo dall’Orio, fu costruito per volontà del Senato veneziano nel 1667 grazie al lascito testamentario del patrizio Lorenzo Loredan. La necessità impellente di far progredire le conoscenze medico-scientifiche in quell’epoca martoriata da continue devastanti epidemie spinse molti cittadini abbienti a contribuire al “bene comune”. Costruito su un terreno pubblico grazie ad una donazione il Teatro Anatomico fu l’esempio di come un privato potesse offrire il proprio contributo per finalità collettive. L’edificio così per oltre un secolo e mezzo divenne il centro della comunità medico scientifica veneziana ospitando oltre alle sezioni anatomiche, i Collegi, gli archivi e le biblioteche dei Medici Fisici e dei Chirurghi, una sede universitaria di medicina e una scuola di Ostetricia.
Ai nostri tempi, dopo molte traversie e trasformazioni, dal 1980 il Teatro anatomico è diventato di proprietà pubblica regionale e solo recentemente - nonostante la decisa contrarietà della popolazione - è stato alienato a privati. La recente “rottamazione” degli edifici pubblici monumentali “per fare cassa” e la continua trasformazione delle destinazioni d'uso dei palazzi a scopi unicamente turistico-commerciali, pratica che sta trasformando drasticamente il profilo urbano e sociale di tante città storiche italiane, a Venezia più che mai sta mettendo in pericolo la tenuta sociale della città, travolgendola e "decimandola" numericamente.
Contro questo destino che rischia di trasformare il Teatro Anatomico nell’ennesimo ristorante per turisti, da cui Venezia è letteralmente invasa, la comunità di S. Giacomo dall’Orio è scesa in piazza per difendere questo monumento e la propria sopravvivenza. Campo S. Giacomo è uno dei pochi luoghi di Venezia ancora densamente abitati da residenti, dove centinaia di bambini ogni giorno giocano dopo la scuola, dove anziani sostano e si incontrano quotidianamente, dove gli abitanti sono riusciti a preservare spazi di socialità, servizi, eventi popolari.
Negli ultimi decenni questo luogo vivo della città, come già accaduto altrove, rischia di essere spazzato via dalla crescita smisurata di attività commerciali-turistiche: B&B, alberghi, ristoranti, fast-food, con annessi enormi plateatici.
L’Antico Teatro di Anatomia non è solo un luogo storico importante di Venezia, un edificio costruito dalla Serenissima per il progresso medico-scientifico, ma è innanzitutto un simbolo di una città e di una comunità che NON vuole morire soffocata da un turismo selvaggio e dirompente, non gestito o gestito male da politiche che hanno completamente trascurato il rispetto e la difesa del tessuto sociale e della vivibilità urbana.
Insomma l’Antico Teatro di Anatomia di Venezia è davvero un “luogo del cuore” intorno al quale una comunità si è stretta per dire BASTA alla “rottamazione” degli edifici storici della città in nome di una mono-cultura turistica troppo aggressiva.
Da quando gli abitanti si sono mobilitati in difesa di questo luogo, il Teatro è diventato un simbolo per molti veneziani, e non solo, di rinascita. Sono sorte così tante iniziative collettive culturali e sociali sostenute dalla popolazione stessa: dalla ludoteca al cineforum, dai laboratori teatrali e di danza alle presentazioni di libri, dalle conferenze ed incontri culturali alle visite storiche guidate; ma soprattutto il Teatro anatomico è diventato lo spazio di tutti e per tutti, dove gli abitanti condividono momenti e iniziative, dove le associazioni culturali cittadine si confrontano, dove la convivialità convive con il dibattito e il confronto in una dinamica nuova che trasforma il “luogo pubblico” in “comunità condivisa”.
Dare il proprio voto all’Antico Teatro di Anatomia per eleggerlo Luogo del Cuore FAI significa sostenere una battaglia culturale, sociale e civile in nome del diritto costituzionale di una comunità a vivere e a tutelare i propri luoghi di incontro, di socialità, di condivisione.