L'antico Cimitero degli Inglesi si trova a Livorno, in un piccolo lotto posto nei pressi della via Verdi, a poca distanza dalla tempio valdese e dalla chiesa di San Giorgio, già anglicana. Si tratta di uno dei più antichi cimiteri acattolici-protestanti d'Italia. Nel tardo XVI secolo Livorno divenne una base della marina inglese per il pattugliamento delle rotte del Mediterraneo, richiamando così in città una numerosa comunità anglosassone. Ben presto gli appartenenti a questa comunità, formata essenzialmente da anglicani (e da acattolici in generale), necessitarono di uno spazio per il seppellimento dei propri defunti: alcuni storici ritengono la fondazione del cimitero anteriore al 1609, sebbene le tombe più antiche giunte sino ai giorni nostri si attestino intorno agli anni quaranta del medesimo secolo. Recenti ricerche indicano però che non esisteva un cimitero prima del 1643 anche se si effettuavano regolarmente sepolture di stranieri fuori dalla città e la fondazione risalirebbe al 1643-1645. Il cimitero fu eretto fuori le mura cittadine, in località detta Fondo Magno. è stato, per lungo tempo, l'unico cimitero inglese e protestante d'Italia e, allo stato attuale delle ricerche, sembra essere il più antico cimitero di questo genere ancora esistente nell'intera area mediterranea. Inizialmente il cimitero era sprovvisto di recinzione, che invece fu aggiunta solo negli anni quaranta del Settecento anni grazie al cospicuo contributo, lasciato in forma di legato, del ricco mercante Robert Bateman. Intorno al 1840, in concomitanza con la costruzione dell'attiguo tempio anglicano di San Giorgio, fu chiuso con l'apertura di un nuovo spazio cimiteriale a nord della città, nei pressi della Porta San Marco. Malgrado il suo alto valore storico, nel 2007 sono cominciati i lavori per la costruzione, a pochi metri dal muro di cinta del medesimo cimitero, di uno sproporzionato parcheggio multipiano nell'area di quello che un tempo fu il Cinema Odeon; tale parecheggio è stato aperto durante l'estate 2011. Nel 2009 un piccolo gruppo di volontari, facenti parte dell'associazione Livorno delle Nazioni, ha iniziato un progetto di pulizia, ricerca e restauro che è ancora in atto. Il cimitero di via Verdi è giunto sino ai giorni nostri pur subendo gravi mutilazioni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che hanno causato inoltre danni ingenti alla vicina chiesa dei valdesi e alla stessa chiesa di San Giorgio. In ogni caso resta ancora uno dei luoghi più suggestivi della città. Il cimitero, originariamente situato all'esterno della città, si trova nel cuore del quartiere ottocentesco costruito all'esterno del Fosso Reale; risulta tuttavia celato dietro ad un grande condominio sorto nel dopoguerra con poca sensibilità per l'importanza del luogo storico. Appena varcato il cancello, accedendo dalla proprietà dell'Arciconfraternita della Misericordia, si presenta come un vasto quadrilatero, caratterizzato da una fitta vegetazione arborea, costituita da cipressi centenari e varie essenze mediterranee; da segnalare la presenza di alcuni secolari olmi della Virginia che si dice piantati da marinai americani in visita alle sepolture di propri cari. Tra i più antichi sepolcri si ricorda quello del nipote di Thomas Digges, Leonardo Digges (1646), caratterizzato da alcuni bassorilievi e che costituisce il modello per numerosi altri monumenti presenti nell'area cimiteriale. Notevoli anche i grandi sepolcri realizzati nel Settecento, come quello a Robert Bateman, dove si privilegiano le forme complesse concave e convesse. Nell'ultimo periodo del XVIII secolo e nei monumenti funebri ottocenteschi si impongono invece forme neoclassiche, spesso citazioni di opere del celebre Bertel Thorvaldsen, che peraltro soggiornò spesso a Livorno. Nel cimitero, nel luogo segnato da una raffinata stele (danneggiata durante la seconda guerra mondiale), riposa la salma del letterato Tobias Smollett, che morì a Livorno nel 1771.