La chiesa di San Rocco reca in sé i segni di una sospetta antichità: in principio intitolata a S. Maria Assunta, la pieve viene citata per la prima volta in una bolla papale del XII sec., ma alcuni ritrovamenti emersi nell’area circostante (abitazioni e necropoli dall’età del bronzo a quella romana, oggetti ritualistici e una piccola ara al dio Timavo) confermano un’origine preromana. Una sterminata antichità circonda dunque l’edificio, che secondo alcuni storici avrebbe svolto un ruolo di primo piano nell’evangelizzazione del territorio montano. Il coro è riccamente decorato dagli affreschi del Calderari, seguace del de’ Sacchis, con un ciclo pittorico a tematica mariana: nella volta le Storia della vita della Vergine, mentre profeti, evangelisti, angeli e santi richiamano culti popolarmente loro affidati. Del Calderari anche la pala dell’Assunta, lasciata incompiuta a causa della sopravvenuta morte dell’artista. Conserva un notevole altare ligneo intagliato e dorato del sec. XVII.