Immersa nella bellissima cornice della valle del Reno, l'antica città etrusca di Kainua si estende sulla vasta area del Pian di Misano, a Marzabotto.
Fondata alla fine del VI secolo a.C., fu una tra le più importanti città dell'Etruria padana, primo e miglior esempio di abitato etrusco organizzato secondo un assetto urbanistico regolare, di modello ritenuto greco. Improntata alla dottrina urbanistica greca è, oltre l'ortogonalità di strade e isolati, anche la dislocazione delle aree cultuali, abitative e produttive, benchè i segni della sua fondazione rituale siano fortemente radicati nelle norme religiose etrusche.
Lo sbocco sul fiume Reno permise a Kainua di aprirsi enormemente, da un punto di vista commerciale, nei confronti dell'Etruria tirrenica, dalla quale giungevano in particolare bronzo e ferro, che favorirono lo sviluppo di un vivace attività metallurgica.
La città prosperò all'incirca per due secoli, grazie alla sua posizione strategica, ma intorno alla metà del IV secolo a.C. venne abbandonata in seguito all'invasione dei Celti, che ne fecero un presidio militare per il controllo della valle.
Tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C, dopo che l'Etruria padana passò sotto il dominio romano, sulla città ormai in rovina venne costruita una piccola fattoria. Quando anche questa venne abbandonata, l’intera area si spopolò, e quella che un tempo era una delle città etrusche di maggiore importanza fu dimenticata fino alla metà dell'Ottocento.
Essendo rimasta nel tempo emarginata da successivi insediamenti, l'area risulta oggi leggibile nel suo originario tessuto urbano.
Ai margini dell'abitato sorge il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto, intitolato al conte Pompeo Aria, il quale conserva i materiali risultanti dagli scavi condotti con regolarità sul sito dagli anni cinquanta in poi.