L’edifico visibile oggi di Sant'Andrea in Catello viene edificato dai dai villadaddesi tra il 1454 e il 1469, con materiali della zona come l’arenaria grigia proveniente dalle cave locali in località Faida del monte dei Frati, ricalcando probabilmente il sedime di una precedente chiesa romanica della quale non vi sono tracce. Numerosi all’interno gli affreschi realizzati in più di un secolo da artisti locali, tra i quali spicca il Trionfo di Cristo di Cavagna e ricco l’apparato decorativo di stucchi, di gusto barocco, realizzati da Lorenzo e Gerolamo Sporta. Sebbene in territorio bergamasco, la chiesa segue il rito ambrosiano, fino alla metà del XVIII secolo quando la nuova parrocchiale relega S. Andrea in Catello a una posizione sempre più marginale fino al suo completo abbandono. È grazie all’attuale proprietario, Gianpietro Biffi, che vengono avviati lavori restauro che hanno permesso di portare alla luce ben 46 tombe intatte risalenti ai secoli VIII/IX.