L'acquedotto Pontificio di Loreto è una straordinaria architettura idraulica tardo-rinascimentale costruita costruita nel 1620. La sua particolare architettura è principalmente sotterranea per oltre sei chilometri e segue la tradizione costruttiva degli antichi romani. Il progetto dell'impianto idraulico fu realizzato dagli architetti di origine ticinese Giovanni Fontana e Carlo Maderno. Il progetto comprendeva un tratto di superficie dove la condotta idraulica è sollevata da una teoria di arcate lunga 400 metri nella vallata che separa i territori di Recanati e Loreto. Questa è la parte monumentale ed ha qualità di architettura storica essendo l'unico acquedotto antico rimasto nelle Marche con le arcate ancora integre. L'importanza dell'Acquedotto Pontificio riguarda la testimonianza della grande attenzione per la cultura e lo sviluppo urbano dei pontefici del Rinascimento. Nel caso di Loreto questo si aggiunge all'importanza del pellegrinaggio lungo la Via Lauretana, proprio di recente interessata da numerosi progetti e dalla costante attenzione dei media. Nel sito del Fondo Ambiente Italiano si legge "Proteggiamo luoghi speciali da vivere ogni giorno". L'acquedotto Pontificio di Loreto luogo speciale lo è, e si vive ogni giorno nella sua parte esterna che fa ormai parte del paesaggio ed è testimonianza diretta del pellegrinaggio verso la Santa Casa e con esso patrimonio storico e spirituale italiano. L'acqua è il simbolo del pellegrinaggio stesso e compagna del viandante. A seguito del quarto centenario del pontificato di papa Sisto V l’acquedotto fu vincolato ai sensi della legge di tutela n.1089/1939.