Già in età romana a Napoli era pressante il problema dell’approvvigionamento idrico, risolto con la costruzione dell’acquedotto del Serino. L’opera grandiosa, il cui percorso di 96 Km si snodava dalla sorgente del Serino fino alla Piscina Mirabilis di Bacoli, rientrava nell’ambito di un ampio programma imperiale di ammodernamento di una delle zone più ambite dal turismo romano. Un’opera così complessa necessitava interventi di restauro: in età Flavia furono integrati lunghi tratti di condotta, mentre si deve all’intervento di Costantino la ricostruzione del percorso principale dell’acquedotto sino a Napoli. Negli anni Cinquanta, dopo un periodo di siccità, si rese necessario realizzare un acquedotto integrativo, alimentato da una falda profonda. La visita al serbatoio dello Scudillo permetterà di ammirare alcune parti dell’acquedotto particolarmente significativi per dimensioni o per utilizzo, come il venturimetro utilizzato per misurare la portata d’acqua e uno dei primi contatori in bronzo, la centrale di telecontrollo, che propone un itinerario virtuale a ritroso, dal rubinetto alla sorgente, con esposizione di strumenti, attrezzi e utensili d’epoca. Infine il percorso sotterraneo all’interno delle gallerie e degli impianti di sollevamento dell’acqua, alla scoperta di una parte preziosa e sconosciuta dell’acquedotto della città.