L'Abbazia di Santa Fede fu costruita nella prima metà del XII secolo per opera dei monaci benedettini dell'abbazia di Sainte-Foy-de-Conques (Alvernia, Francia). I monaci francesi si erano spinti fin qui per rinverdire le sorti del piccolo santuario preesistente dedicato a Santa Fede, nobile tredicenne martirizzata il 6 ottobre 303 ad Agen in Francia, durante il periodo di Diocleziano.
Monumento romanico di grande rilievo, l'abbazia è disposta su tre navate con abside semicircolare, la chiesa ha una facciata di esecuzione non omogenea ed ornata da semi colonne con archetti pensili sotto le falde del tetto. La facciata a salienti ha un ricchissimo portale, opera di maestri locali, leggermente strombato e delimitato da semi colonne che reggono una serie di ghiere scolpite. La seconda fascia è ad intrecci che creano dodici campi in cui sono scolpite figure zoomorfe, mostruose e geometriche con una croce al colmo dell'arco. Segue una stretta fascia ad intrecci che racchiude, assieme ad un'altra simile, una ghiera più ampia con al colmo un mascherone da cui si dipartono tralci sinuosi che racchiudono elementi fitomorfi e volatili. Altre tre ghiere sono decorate a caulicoli, a fune ritorta e a foglie. Nella lunetta in rilievo è raffigurato un Cristo pantocratore inserito in una mandorla sorretta da angeli con ali spiegate. Al centro dell'arco esterno della lunetta si nota la croce palmata, emblema del ramo benedettino di Cluny. Sopra i capitelli vi sono sculture zoomorfe e ai fianchi dell'arco due busti antropomorfi che alcuni studiosi identificarono con Adamo ed Eva. Sopra questi si trovano due grifoni. Il portale è sormontato da una bifora. Ai lati, in corrispondenza della metà delle navate minori, sporgono due alte colonne decorative. Dal fianco sinistro, coronato di archetti pensili, si vedono il transetto ed il tiburio rettangolare.
L'interno, che richiama l'arte romanica borgognona e provenzale, è essenziale, in mattoni e pietra. Le tre navate sono divise da pilastri cruciformi, su ciascuno dei quali si trovano semicolonne con interessanti capitelli. Questi ultimi sorreggono archi che rinforzano la volta a botte della navata mediana. Le navate minori presentano invece volte a crociera, mentre in corrispondenza del transetto di aprono due coretti. Delle tre primitive absidi semicircolari è conservata soltanto quella mediana, illuminata da tre monofore. Oltre a queste, forniscono debole luce alla chiesa anche le bifore della facciata, le strette feritoie tagliate lungo le pareti laterali e le originali finestre incurvate, disposte lungo la volta a botte della navata centrale.
Il campanile è stato realizzato innalzando il tiburio che sormontava la crociera della chiesa ed è decorato sul lato sud da una piccola bifora che è probabilmente quella originale della facciata.
Le mura della parete meridionale e dell'esterno dell'abside non sono visibili, a causa della costruzione degli edifici ad esse addossati.
La storia recente vede periodi di splendore e decadenza che hanno portato la Chiesa romanica a cadere più volte in rovina. Passata in diverse mani, venduta e rivenduta più volte, l'antica Chiesa attualmente versa in un precario stato di conservazione.