ABBAZIA DI SAN PIETRO AD MONTES

CASERTA

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ABBAZIA DI SAN PIETRO AD MONTES
L'abbazia di San Pietro ad Montes era un'abbazia benedettina situata nel territorio del Comune di Caserta, ai piedi del Monte Virgo, nel frazione di Piedimonte di Casolla, lungo la strada che conduce a Casertavecchia. La basilica ha pianta rettangolare, senza transetto e con absidi cieche, un tempo affrescate, addossate alle pendici del monte. E' a tre navate separate da dodici colonne di spoglio in granito e porfido sormontate da capitelli ionici, corinzi e compositi che a loro volta sostengono archi a tutto sesto. Sia le colonne che i capitelli sono di probabile provenienza da un tempio di epoca romana dedicato a Giove Tifatino. La facciata, a doppio spiovente, è in tufo ed è nascosta alla vista da un piccolo cortile interno, eretto presumibilmente nel XVIII secolo. E' preceduta da una gradinata e da un portico (del XIII secolo) a cinque campate con volta a crociera soretto da pilastri di tufo e di cotto che definiscono tre archi a tutto sesto. Nella parte alta presenta un timpano e tre monofore. All'interno diverse tracce di affreschi, risalenti alla fine dell'XI secolo, rappresentano episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Molto deteriorati ma ancora leggibili sono parte del giudizio universale sulla controfacciata, il ciclo pittorico sulla parete occidentale della navata maggiore e quelli sui muri delle navate laterali. Affiancato alla chiesa si trova il campanile in rovina, a pianta quadrata, anch'esso in tufo e materiali di spoglio, realizzato però successivamente. Dell'abbazia si ha notizia a partire dal 1165, allorquando Roberto, conte di Caserta, concesse alcuni privilegi al complesso monastico. Le caratteristiche strutturali dell'edificio rimandano al modello dall'abate Desiderio e datano la prima edificazione dell'abbazia nella seconda metà dell'XI secolo, coeva, quindi, alla cattedrale di San Michele Arcangelo in Casertavecchia. L'abbazia fu retta dai padri benedettini fino al 1435 allorquando fu concessa "in commenda" a Tommaso Latro, nobile casertano. Trascurata dai successivi abati risorse per breve tempo grazie a Tommaso Ruffo, abate commendatario, che nel 1730 la affidò ai padri della Congregazione della dottrina cristiana. Nel 1866 il convento fu soppresso e da allora la struttura è stata utilizzata per gli scopi più diversi. Nel 1895 l'edificio fu dichiarato momumento nazionale. Durante la seconda guerra mondiale il convento fu occupato dagli sfollati che danneggiarono i locali e la chiesa. Dopo il conflitto la chiesa fù restaurata e il convento è stato utilizzato fino al 1990 dalle Suore oblate del Sacro Cuore . Oggi è utilizzato come struttura semiresidenziale da un Centro terapeutico per la lotta alla tossicodipendenza. La chiesa è visitabile solo per appuntamento e per gruppi selezionati o in occasione di manifestazioni culturali.
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