La cappella vescovile di Sant'Egidio, già annessa all'omonima abbazia cluniacense soppressa nel 1473, è un luogo di culto cattolico situato nella contrada di Fontanella del comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII, in provincia di Bergamo.
La chiesa, parrocchia fino al 1998, è attualmente sede dell'omonima rettoria vescovile, appartenente alla diocesi di Bergamo.
Il 13 gennaio 1080 venne fondato, per iniziativa di Alberto da Prezzate, il priorato di Sant'Egidio. Esso nacque dalla pietas di un potente e del suo consortium familiare, che attraverso quest'opera cercava la salvezza dell'anima ma, al contempo, affermava la propria potenza. Intorno al 1630 la chiesa di Sant'Egidio tornò sotto il controllo della diocesi bergamasca. Il 27 maggio 1699 venne eretta la parrocchia di Fontanella e le furono assegnati un parroco e un chierico. Nel 1861 aveva 1200 parrocchiani. Il 7 luglio 1945 il vescovo bergamasco Adriano Bernareggi trasferì la parrocchia di Sant'Egidio alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Il 7 maggio 1946, per volontà dello stesso vescovo Bernareggi, la chiesa di Sant'Egidio tornò autonoma e la parrocchia si divise. Il 17 luglio 1986 la parrocchia di Fontanella fu soppressa e ritornò a far parte della parrocchia del Sacro Cuore. Fino a circa il 1986 Fontanella era chiamata Fontanella del Monte e, quindi, la sua parrocchia era di Sant'Egidio di Fontanella del Monte. Negli anni 1964-1992 ha abitato qui David Maria Turoldo, famoso poeta e teologo friulano, che qui è sepolto nel piccolo cimitero. Il 18 maggio 1998 il vescovo di Bergamo Roberto Amadei la eresse cappella vescovile, assegnandogli un rettore, affinché la chiesa continuasse a svolgere nel modo migliore le proprie funzioni di luogo particolare di preghiera e di silenzio, accogliendo tutti coloro che in tale desiderio si riconoscessero, senza privilegi o esclusioni per nessuno.
La cappella di Sant'Egidio costituisce un esempio di romanico bergamasco che trova espressione anche nella vicina rotonda di San Tomè di Almenno San Bartolomeo.
L'edificio presenta una struttura basilicale con tre navate separate da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne lapidee con capitelli scolpiti; sia la navata maggiore, sia la navata centrale sono coperte con soffitto a capriate lignee, ad eccezione della zona finale (area in cui, al di sopra della navata mediana, si eleva la torre campanaria a base quadrata). Sulla parete di fondo della navata, sopra l'arco absidale si trova un pregevole Crocifisso ligneo opera di Pietro Bussolo (1515).
Ciascuna navata termina con un'abside semicircolare, nella quale si aprono monofore ad arco a tutto sesto: l'abside centrale è più grande rispetto alle due laterali e presenta nel catino un affresco di epoca rinascimentali raffigurante Gesù Pantocratore in trono tra i simboli degli Evangelisti. L'absidiola di destra venne integralmente affrescata da Cristoforo I Baschenis nel 1574 con al centro della parete San Rocco tra i santi Egidio e Sebastiano, ai lati Scene della vita di San Rocco e nel catino Dio Padre benedicente e angeli. Nel catino dell'absidiola di sinistra, adibita a custodia del Santissimo Sacramento, vi è un Compianto su Cristo morto, mentre sulle pareti Scene della vita di sant'Antonio abate. Altri affreschi si trovano lungo le pareti laterali, tra cui Santi e una Pietà nella navata di sinistra e una Madonna col Bambino in quella di destra.
L'edificio a tre navate culminante in tre absidiole lievemente ornate all'esterno. Le pareti interne presentano resti di affreschi del XV e del XVI ancora perfettamente leggibili, anche se sono incerti i personaggi rappresentati