Ai lati dell'antico portale di accesso all'Abbazia della Vangadizza sono rimasti due sarcofagi, provenienti dal mondo romano (quello a sx) e dalla civiltà longobarda (quello a dx). I documenti storici attestano che quello a sx contiene le spoglie di Azzo II d'Este, l'altro la sua prima consorte Cunizza, morta prematuramente. Da Azzo discendono gli Estensi d'Italia e la dinastia regnante d'Inghilterra. Intorno al 2016 sono state effettuate esplorazioni per accertare il contenuto attuale delle due tombe; per non recare alcun danno l'ispezione archeologica è avvenuta con l'inserimento di sonde appropriate, sfruttando piccolissime fessure dei reperti. L'esito di questa operazione dovrebbe essere attualmente registrato alla Sovrintendenza Archeologica di Verona, dalla quale dopo il Covid dipende Badia Polesine. Alla Vangadizza era connessa giuridicamente l'altra Abbazia Camaldolese nella zona, Carceri d'Este (vedasi il Necrologio di Carceri). Vangadizza deriva dall'iniziale bonifica del territorio, paludoso per le numerose esondazioni dell'Adige: la bonifica era effettuata con le vanghe, donde il toponimo; "Carceri" è la denominazione delle "cellette" dei camaldolesi provenienti da San Michele di Murano che riunitisi fondarono il monastero.
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