Il Monte Sacro per molti secoli è stato meta di pellegrinaggi: fino al 490 fu luogo di culto pagano, con un tempio dedicato a Giove; in seguito, divenne luogo di culto cristiano, dopo l’apparizione - come la tradizione racconta - dell'Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto.
La struttura fu fondata nel XI secolo come romitorio di monaci, quindi divenne priorato benedettino e, nel 1138 divenne Abbazia. Ebbe vasti possedimenti: la sua influenza si estendeva fino al Tavoliere delle Puglie; tuttavia, intorno al 1400, iniziò il suo declino: terremoti e saccheggi la ridussero alle rovine che vediamo oggi e che, comunque, ancora ne attestano la passata grandiosità.
L’intero complesso è in stile romanico: oltre alla chiesa abbaziale, all’interno della quale vi era la cappella dedicata a San Michele Arcangelo, vi è un battistero - a pianta quadrata - e il convento, comprensivo delle celle del dormitorio, del refettorio con cucina, cisterne, chiostro, cortile, magazzini e stalle, oltre alla torre di vedetta.
L’elegante facciata della chiesa era scandita da tre grandi arcate cieche a sesto acuto, poggiate su colonne che, reggendo gli archi, incorniciano il raffinato portale. L'aula, a tre navate absidate, era divisa in cinque campate con archi sorretti da pilastri. Sulle pareti si notano ancora tracce di affreschi.
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