L' Abbazia della Santissima Trinità si erge sul Monte Sacro, un monte che per secoli è stato luogo di culto e meta pellegrinaggio, fin dall'antichità, quando ospitava un santuario dedicato a Giove. Secondo la tradizione locale, fu l'apparizione dell'Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nel 490 a trasformare il Monte Sacro da luogo di culto pagano a luogo di culto cristiano. Attorno all'anno Mille un gruppo di monaci vi realizzò un piccolo cenobio, documentato come Abbazia già un centinaio di anni dopo. In seguito a un periodo di fioritura, nel XV secolo l'Abbazia venne accorpata a quella di Siponto e abbandonata. Seguì una lunga fase di degrado che portò l'Abbazia all'attuale stato di rudere, da cui però si evince ancora la struttura originaria: la chiesa abbaziale con la torre campanaria, le celle del dormitorio, il battistero, il refettorio con la cucina, le cisterne, il chiostro, il cortile, i magazzini, le stalle e la torre di vedetta. La chiesa presenta la facciata scandita da tre grandi arcate cieche a sesto acuto poggiate su colonne che reggono gli archi e incorniciano il portale di accesso. L'aula a tre navate absidate è divisa in cinque campate, con archi sorretti da pilastri. Sulle pareti dell'abside si notano tracce di affreschi .Poco lontano è il battistero a pianta quadra. Per valorizzare questa parte importante di storia locale, i cittadini si sono mobilitati in massa, facendo arrivare l'Abbazia al terzo posto in classifica al censimento I Luoghi del Cuore 2012 e garantendole così un intervento da parte del FAI.