Il FAI, in linea con la sua missione, si impegna da anni a garantire la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, definendo ambiziose attività perseguite con la consapevolezza che l’ambiente, la sicurezza delle persone e l’inclusione sociale sono beni comuni.
L’esercizio 2023 segna l’anno in cui la Fondazione, in continuità con l’approccio adottato nelle scorse edizioni per la stesura del Rapporto Annuale prima, e del Bilancio sociale poi, ha deciso di intraprendere un percorso di misurazione dei risultati ottenuti attraverso l’utilizzo di indicatori di prestazione che siano il più possibile universali e comparabili. Per questo motivo il Bilancio sociale è redatto facendo riferimento – “with reference” – ai Sustainability Reporting Standards pubblicati nel 2016 (e aggiornati nel 2021) dalla Global Reporting Initiative (GRI), e ha scelto di potenziare la valutazione dell’impatto sociale integrando all’interno del documento il proprio contributo al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDG’s) delle Nazioni Unite. Inoltre, seguendo il principio di materialità previsto dai GRI Standards, la Fondazione ha definito la sua prima lista di tematiche materiali, identificando 21 temi di natura ambientale, sociale e di governance emersi come rilevanti e in linea con le sue attività e che potrebbero o sono in grado di influenzare le decisioni dei suoi stakeholder.
In termini di performance, il 2023 conferma i significativi risultati raggiunti nel precedente esercizio. La costante rivisitazione dei processi interni, nuovi sistemi gestionali integrati con CRM e sistemi di biglietteria on line e on site, uniti a un ulteriore sviluppo delle professionalità, hanno favorito il miglioramento dell’efficienza nella gestione, garantendo l’ottimizzazione della spesa sostenuta per l’attività di tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano che si fa sempre più rilevante.
Nel corso dell’anno si è consolidata la tendenza dei Beni all’autofinanziamento e l’equilibrio economico assicura la possibilità di procedere alla conservazione e ai restauri, assicurandone la copertura finanziaria anche negli anni a venire.
I Beni aperti al pubblico sono stati visitati da 1.121.620 persone (+8% vs 2022) e il numero degli iscritti attivi ha raggiunto 300.247 unità (+12% vs 2022) con un incremento del valore economico del 10% (7.643.668 euro vs 6.952.349 euro dell’anno scorso). Dati molto positivi, che confermano la crescita della Fondazione.
Le persone che credono nella nostra missione hanno donato circa 32.830.464 euro, pari al 69% delle entrate annuali totali mentre le aziende che aiutano la Fondazione hanno contribuito con 7.622.539 euro (+8% vs 2022), pari al 16% dei fondi totali raccolti. Nel 2023 la raccolta da enti pubblici, fondazioni bancarie, fondazioni private e associazioni, pari al 12% dei proventi complessivi, segna un calo rispetto all’anno precedente con 5.642.173 euro (-31% vs 2022) in massima parte determinato dall’eccezionale stanziamento del PNRR avvenuto nel 2022 e non presente nel 2023. A parte questa eccezione, i fondi erogati da enti pubblici e associazioni aumentano registrando un raddoppio rispetto al 2021 e una lieve flessione (-4%) rispetto al 2022 se valutati al netto dei fondi PNRR.
L’insieme dei risultati raggiunti nel 2023 conferma che il lavoro svolto fino a oggi è apprezzato da chi crede nella nostra causa e ci mette di fronte a una prospettiva di importante crescita e a una sfida sempre più impegnativa per realizzare la nostra missione.