
Siamo un ristretto gruppo di persone non costituite formalmente che hanno “abitato” ed ancora frequentano quotidianamente questo luogo bellissimo e prestigioso: Palazzo Ghilini, autentico gioiello dell’architettura barocca piemontese, opera del celeberrimo architetto astigiano Benedetto Alfieri, che deve il proprio nome al suo committente, il Marchese Tommaso Ottaviano Antonio Ghilini che lo fece edificare nel XVIII secolo. Da subito Palazzo Ghilini fu considerato edificio di grande rappresentatività, punto di riferimento della vita mondana dei nobili alessandrini e di incontri politici importanti. Divenne Palazzo Imperiale dopo la Battaglia di Marengo, ospitando in momenti diversi e per ben tre volte Napoleone Bonaparte. Vi soggiornò, nel novembre del 1804 Papa Pio VII, durante il viaggio da Roma a Parigi, per andare ad incoronare Napoleone. Il Palazzo torna ad essere nel 1814 Palazzo Reale con Vittorio Emanuele, che lo visitò nel suo viaggio da Genova a Torino. Vi soggiorna Carlo Alberto nel 1836, reduce da una visita alle popolazioni devastate dal colera, mentre il 26 settembre 1851 è la prima volta per Vittorio Emanuele II, che passa tutta la notte a Palazzo, per poi tornarvi due anni dopo accompagnato da Camillo Benso Conte di Cavour e, ancora, nel maggio del 1859 per uno storico incontro con Napoleone III. Nel 1869 il Consiglio provinciale acquistò il Palazzo per farne sede del Consiglio, della Giunta e di diversi Uffici amministrativi e della Prefettura di Alessandria.
Identificarsi, riconoscersi. come Comitato pensiamo che sia fondamentale, e che da questo si debba partire, per rivalutare un luogo e per creare la coesione e la capacità di puntare tutti verso un unico obiettivo, quello appunto di riconoscere la bellezza ed il valore del bene individuato ed evidenziare alcune opere di intervento o ristrutturazione che sono indispensabili per proteggerlo dal deteriorarsi del tempo
Il progetto vede l' impegno di tutti, Cittadini, Istituzioni, Associazioni culturali ed Enti vari, nonché tutte quelle realtà che amano il Patrimonio comune e desiderano proteggerlo anche in vista di un interesse turistico futuro.
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