
Tutto parte dal 2018, anno in cui il Cimitero Storico venne aperto nelle Giornate FAI d'Autunno e in quella occasione tanti cittadini scoprirono che oltre ad essere il luogo dove sono sepolti i nostri cari defunti, è un mondo fatto di arte, architettura, storia. Tanto vero che dopo le GFA 2018 la Soprintendenza lavorò per fare la mappatura di decine di tombe a terra, di cappelle, statue, per porre il vincolo che ne impedisse l'abbattimento selvaggio. Scoprimmo di essere tutti d'accordo nel cercare di valorizzare quel luogo, e la costante opera della Delegazione FAI di Chieti, con visite anche serali, ha contribuito non poco alla conoscenza del grande valore storico che il cimitero conserva. L'obiettivo è quello di impedire che il cimitero diventi un posto in abbandono. Il Cimitero Storico di Chieti si Racconta è il nome del nostro Comitato ma è anche il titolo del piccolo volume scritto appena dopo le GFA 2018 per mettere nero su bianco quali siano le ricchezze presenti nel Cimitero, ma anche per narrare di storie e curiosità su personaggi che importanti per la città di Chieti e non solo.
Il cimitero storico di Chieti è un museo a cielo aperto che sta perdendo un po' alla volta le proprie ricchezze di arte e storia, in parte per l'aggressione degli agenti atmosferici un po' per l'edilizia cimiteriale selvaggia ma soprattutto per l'incuria dell'uomo che spesso tende a non volgere lo sguardo oltre il proprio naso e a perdere ciò che invece potrebbe essere una risorsa per la collettività. Il luogo ha bisogno di attenzioni per quei manufatti che stanno cedendo abbandonati a loro stessi ma ha bisogno anche di essere conosciuto meglio dal lato storico, artistico, architettonico, solo la consapevolezza può impedire che esso venga distrutto.
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