Il Comitato Castello di Capaccio si è costituito per salvaguardare storia, luoghi e identità culturale dimenticati del territorio. Il nostro obiettivo è quello di preservare il castello con la città medievale ai suoi piedi dall'incuria del trascorrere del tempo, oltre che riportare alla memoria di tutti un evento storico che si è verificato nel 1246 quando i signori del tempo, incitati da Papa Innocenzo IV, si rinchiusero nel castello per contrastare l'operato di Federico II. Infatti, con la costituzione melfitana del 1231, Federico II sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge, per cui, con tale costituzione, difende i deboli dalle prepotenze baronali. La congiura si concluse con l'espugnazione del castello e con la conseguente reazione di Federico II al reato di "parricidio". Il progetto è appoggiato dall'Amministrazione Comunale, dall'Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali e dal testimonial Davide Napoleone, autore, cantautore e produttore, cresciuto in questo luogo.
Il castello è in stato di abbandono, invaso dalla vegetazione che, a lungo andare, potrebbe portare al crollo di quanto rimasto. Parte delle mura, le due torri, una delle quali è il mastio, l'abitato e le cisterne che hanno avuto un ruolo fondamentale nell'occupazione del castello da parte dei baroni e nella sua presa, hanno bisogno di essere ripuliti da rami e radici. In caso di eventuali fondi, il Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali dell'UNISA, l'Accademia di Belle Arti Polacca e l'Università di Varsavia, si occuperebbero di effettuare una mappatura del luogo e degli scavi per approfondire la conoscenza del luogo.
Collaborano con il Comitato Castello di Capaccio il Comune di Capaccio Paestum, l'IIS IPSAR PIRANESI di Capaccio Paestum, Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Salerno, l'Associazione Culturale Antica Barberia Salone Rizzo, L'Associazione Culturale Agorà Dei Liberi, Geo Trek Paestum.
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