In foto Orto sul Colle dell'Infinito, Bene FAI a Recanati (MC) - Contributo Amici del FAI concesso nel 2019.
Foto di Dario Fusaro © FAI.
Con il suo impegno quotidiano l'Associazione Amici del FAI persegue finalità di solidarietà sociale e inclusione, promuovendo progetti concreti che rendano la cultura sempre più accessibile a tutti.
Grazie alle sinergie con il territorio opera per sviluppare esperienze di cittadinanza attiva e coesione sociale da parte di cittadini di origine straniera, giovani e soggetti fragili.
L'Associazione sostiene progetti di universal design volti a includere tutti i tipi di pubblico, attraverso strumenti di narrazione inclusivi per specifiche tipologie di disabilità fisiche e intellettive. Ad esempio visite guidate in LIS, podcast di accompagnamento alla visita per i non vedenti e audioguide tradotte nelle lingue minori per coinvolgere cittadini con background migratorio.
L’Associazione sostiene il FAI finanziando restauri ai Beni di sua proprietà e impegnandosi nella valorizzazione del suo patrimonio fotografico, in particolare del fondo Bazzoni, co-fondatore del FAI, e del fondo Guido Monzino, esploratore e imprenditore, proprietario di Villa del Balbianello, poi donata al FAI nel 1988. A testimonianza della concreta vicinanza al FAI e alla città di Bergamo, quest’anno Capitale Italiana della Cultura insieme a Brescia, l’Associazione ha generosamente contruibuito ai restauri di Palazzo Moroni, bene FAI nel cuore di Città Alta.
Nel 2010 l’Associazione ha ideato il progetto “Arte, un ponte tra culture”, dal 2018 in gestione al FAI come “FAI ponte tra culture”, volto a promuovere il confronto tra tutti i cittadini e a favorire la partecipazione culturale delle persone di origine straniera. Dal 2019 al 2023 l’Associazione ha promosso un bando a sostegno della Rete Territoriale destinando contributi per l’avvio di nuovi corsi per mediatori artistico-culturali. Le proposte selezionate per l’anno in corso sono cinque e riguardano Bari, Latina, Lecce, Modena e Roma.
I corsi organizzati a Milano e a Brescia dall’Associazione hanno coinvolto negli anni più di 350 persone, dai rifugiati politici ai minori stranieri non accompagnati, a semplici persone interessate alla storia e alla scoperta della propria città di adozione. Alcuni sono tutt’oggi volontari nelle Giornate FAI di Autunno e Primavera di Milano e Brescia o in occasione di eventi tra cui la “Giornata Internazionale della Lingua Madre” o la “Civil Week” come veri e propri ambasciatori di cultura presso le rispettive comunità di origine. Partirà proprio a gennaio 2024 un nuovo corso sulle bellezze di Milano, aperto prevalentemente a persone con un background migratorio.
Visite in lingua straniera a cura degli stessi mediatori sono inoltre organizzate in alcuni beni FAI per consentirne una maggiore accessibilità socio-culturale e linguistica. Tutto questo grazie anche all’importante collaborazione con la rete di Consolati, tra cui i Consolati Italiani del Messico, del Perù e dell’Ecuador.
Negli anni l’Associazione ha attivato numerose collaborazioni con molti enti culturali. Tra questi, Fondazione Brescia Musei, di cui è stata recentemente partner nel progetto di rete “È tempo di Uguaglianza e Inclusione” con il contributo di Fondazione della Comunità Bresciana. Uno storico sodalizio la lega inoltre alle Gallerie d’Italia a Milano con cui nel 2022 ha promosso il progetto dal titolo EmozionarMI per scoprire i grandi capolavori del museo attraverso un’insolita lettura non solo storico-artistica ma anche antropologica.
L’Associazione è fortemente impegnata nel finanziare progetti formativi ed educativi, investendo in nuove metodologie di apprendimento e creando sinergie sul territorio. È il caso di Altreguide, in collaborazione con Fondazione IBVA, un percorso sperimentale d’inclusione sociale attraverso l’arte che a fine 2022 ha visto un gruppo di migranti tradurre e produrre audioguide di Villa Necchi Campiglio nella propria lingua madre. È sensibile a programmi d’istruzione dei giovani con minori opportunità socio-economiche e a tal fine ha indetto la prima edizione della Borsa di studio in memoria di Angelo Maramai, ex Consigliere dell’Associazione e già Direttore Generale del FAI.
Grazie ai contributi del 2x1000 alla cultura l’Associazione sta sostenendo un programma biennale di formazione dedicato al personale che opera all’interno e a supporto dei Beni FAI per rafforzare la sensibilità verso i temi dell’inclusione sociale e dell’accessibilità culturale, da sempre parte della missione dell’Associazione e del FAI.
In foto il Monastero di Torba, Bene FAI a Gornate Olona (VA), contributo concesso negli anni 2011, 2013, 2018 e 2020.
Foto di Giorgio Majno © FAI.